Maria Paiato – Mariangela Granelli – Ludovica D’Auria – “Boston Marriage”

18 Febbraio 2025 - 20 Febbraio 2025

21:00-23:00

Teatro Masini, Faenza

Descrizione e programma
PROSA Accademia Perduta / Romagna Teatri
Maria Paiato - Mariangela Granelli - Ludovica D'Auria - "Boston Marriage"

When

18 Febbraio 2025-20 Febbraio 2025    
21:00-23:00

Where

Teatro Masini
Piazza Nenni, 3, Faenza, Ravenna, 48018, Emilia-Romagna

Event Type

CALENDARIO SPETTACOLI

  • martedì 18 Febbraio 2025 ore 21:00
  • mercoledì 19 Febbraio 2025 ore 21:00
  • giovedì 20 Febbraio 2025 ore 21:00

PREZZI BIGLIETTI

  • I SETTORE: 29 €
  • II SETTORE: 27 €
  • LOGGIONE: 16 €

INCONTRO CON GLI ARTISTI

  • mercoledì 19 febbraio alle ore 18 al Ridotto (l’ingresso all’Incontro è gratuito)

Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due dame sono state un tempo una coppia molto affiatata.

L’espressione “Boston Marriage” era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. Viene subito in mente il romanzo The Bostonians di Henry James (1886), nel quale l’autore affronta senza censure il tema dell’omosessualità e dipinge l’affresco di una società in bilico tra valori antiquati e spinte progressiste, con particolare attenzione alla condizione femminile.

Dopo la separazione, Anna, la protagonista e padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, ritmando l’opera e donandole una facciata esilarante, quasi di farsa.

Voce tra le più rappresentative della scena americana – già premio Pulitzer del 1984 e più volte nominato agli Oscar per le sceneggiature cinematografiche di alcuni indimenticabili film – David Mamet ci consegna un piccolo capolavoro teatrale. Prendendosi una vacanza dalla gravità e concedendosi il lusso del gioco, Mamet eleva a protagonista assoluto, insieme alle interpreti, il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso. Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo, che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo. Qui sta il senso anche “politico” di un testo che divertiva e stupiva insieme il pubblico americano del 1999.

È una prova per grandissime attrici, vere funambole della parola, come la straordinaria Maria Paiato che, continuando il sodalizio iniziato con Il delirio del particolare, è diretta dal giovane fuoriclasse Giorgio Sangati. Con lei in scena, a dare corpo a questa inedita sfida, una intensa Mariangela Granelli insieme a Ludovica D’Auria.

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